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Il lutto: come comunicare con i parenti

Date e luoghi: 

La morte come “tabu” anche per gli operatori sanitari è l’atteggiamento di rifiuto della morte da  parte della professione medica e infermieristica; il verbo morire viene coniugato alla terza persona: “è morto, sono morti”. Si parla di una morte astratta e anonima, in terza persona; ma quella cui si accosta il medico e l’infermiere non può essere mai una morte “anonima”; è sempre la morte di qualcuno con cui si è in relazione, è la morte del tu, in seconda persona.
Con l’arrivo della morte non c’è più il classico rapporto unidirezionale che vede il medico o l’infermiere attivo da un lato e il malato passivo dall’altro, ma un rapporto tra due individui di fronte alla morte. Ognuno dei due “attori” reagisce come individuo influenzando profondamente la relazione tra il sanitario e il malato.
Oggi i medici e gli infermieri sono addestrati a intervenire attivamente “adesso e subito” utilizzando abilità pratiche e conoscenze, mentre venire a contatto col morente significa impegnarsi in un ascolto attivo, cercando di capire quello che la persona vuole comunicare.

Obiettivi Formativi: 

Il corso permette di:

  • Approfondire gli aspetti relazionali (comunicazione interna, esterna, con paziente) e umanizzazione delle cure
  • Aumentare la capacità comunicativa
  • Rendere la comunicazione efficace
  • Sapere ascoltare i familiari
Programma: 
  • La comunicazione: gli elementi e gli assiomi
  • La relazione d’aiuto
  • L’umanizzazione delle cure
  • La comunicazione efficace
Destinatari: 
  • Medici
  • Infermieri
  • OSS
Durata: 

6 ore

Quota di iscrizione: 

50,00